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Alessandria d’Egitto, cosa fare e vedere

Indice:

#1.Le origini di Alessandria e il sogno di Alessandro Magno.
#2.Monumenti meno noti e siti archeologici nascosti.
#3.Altre monumenti meno noti e siti archeologici nascosti.
#4.La Biblioteca di Alessandria: tra passato e presente.
#5.Cultura, religioni e convivenza ad Alessandria.
#6.Consigli per vivere Alessandria come un locale.
#7.Un tuffo nella memoria di Alessandria.
#8.FAQs.

 

Alessandria d'Egitto erge la sua sagoma mediterranea come testimone silenzioso di millenni di storia.

 

Fondata dal grande condottiero macedone nel 331 a.C., questa metropoli costiera ospita oggi sei milioni di abitanti, conservando nel suo tessuto urbano le tracce dell'antico splendore.

 

La città conquistò rapidamente un posto privilegiato tra i centri del mondo antico, diventando culla di conoscenza e commercio.

 

Il maestoso Faro, simbolo indiscusso della sua gloria passata, dominava l'orizzonte marino con i suoi impressionanti 130 metri d'altezza, meritandosi un posto tra le Sette Meraviglie del Mondo.

 

Le strade di Alessandria raccontano storie di civiltà che si sono intrecciate e contaminate attraverso i secoli.

 

Questa città portuale si distinse nella storia come straordinario crogiolo di popoli, dove fiorenti comunità greche ed ebraiche convivevano creando un mosaico culturale senza precedenti.

 

La Grande Biblioteca rappresentò il cuore pulsante di questo fermento intellettuale, custodendo tra le sue mura una collezione che oscillava tra 490.000 e 700.000 preziosi rotoli.

 

L'eredità di quella meraviglia perduta rivive oggi nella moderna Bibliotheca Alexandrina, inaugurata nel 2002, capace di accogliere oltre 8 milioni di volumi.

 

Questo articolo svela i tesori nascosti della perla mediterranea, conducendovi attraverso luoghi meno noti ma carichi di fascino.

 

Scoprirete l'ambizioso progetto urbanistico concepito da Alessandro Magno, esplorerete monumenti come la Colonna di Pompeo che si innalza per 29 metri verso il cielo, e assaporerete l'autentica vita quotidiana del principale porto egiziano.

 

Il nostro percorso illustra come passato glorioso e presente dinamico convivano in questa metropoli.

 

Crea un'atmosfera unica dove l'eco dell'antichità risuona ancora tra moderni edifici e affollati mercati.

 

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#1. Le origini di Alessandria e il sogno di Alessandro Magno

 

Nel cuore azzurro del Mediterraneo, dove lagune e coste sabbiose si incontrano in un abbraccio millenario, sorse uno dei centri culturali più straordinari del mondo antico.

 

Il progetto imperiale di Alessandro trovò la sua manifestazione più duratura nella creazione di una città che avrebbe portato il nome del suo fondatore attraverso le epoche.

 

La fondazione della città nel 331 a.C.

 

Conquistato l'Egitto, Alessandro Magno concepì l'idea di edificare una nuova metropoli destinata a simboleggiare la sua potenza.

 

Durante il viaggio verso l'oasi di Siwa, dove intendeva consultare l'oracolo di Ammone, il condottiero macedone tracciò personalmente il disegno della futura città.

 

La fondazione di Alessandria avvenne precisamente nel 331 a.C., sebbene alcuni studiosi indichino il periodo 332-331 a.C., in una posizione strategica tra la palude Mareotide (l'odierna Maryut) e le acque del Mar Mediterraneo.

 

L'incarico progettuale venne affidato all'architetto Dinocrate, mente brillante che pianificò un complesso urbano collegato all'isola di Faro mediante l'Eptastadio.

 

Questa straordinaria opera ingegneristica diede vita a due porti distinti, catalizzando l'attività mercantile della nascente metropoli.

 

Originariamente, la città sorse sulle rovine dell'antico insediamento di pescatori denominato Rhakotis, espandendosi rapidamente fino a diventare uno dei principali approdi mediterranei.

 

Sotto il dominio dei primi sovrani Lagidi (Tolomeo I e II), Alessandria si trasformò in un magnifico centro monumentale e urbanistico, soppiantando Menfi come capitale dell'Egitto ellenizzato.

 

Perché fu scelta questa posizione strategica

 

La scelta di questa particolare collocazione costiera da parte di Alessandro Magno risulta ancora più significativa considerando la scarsa qualità del terreno e le difficoltà d'approdo.

 

La visione del conquistatore trascendeva questi ostacoli immediati, contemplando i vantaggi strategici che avrebbero definito il futuro della città.

 

La decisione di fondare Alessandria sulla costa, anziché seguire il modello delle precedenti fondazioni greche nel Delta del Nilo (situate circa 70 km nell'entroterra), rispondeva a precise necessità commerciali e geopolitiche.

 

Alessandro intendeva creare il fulcro delle correnti economiche e commerciali del suo vasto impero, un ponte ideale tra l'Egitto e i territori da lui conquistati.

 

La laguna naturale offriva un riparo sicuro per le imbarcazioni, mentre le terre circostanti godevano di straordinaria fertilità grazie alle acque nilotiche.

 

Questo connubio di caratteristiche rendeva la posizione perfetta per sviluppare un grande polo urbano e commerciale destinato a sostituire la fenicia Tiro, distrutta da Alessandro durante la sua campagna contro l'Impero persiano.

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#2. Monumenti meno noti e siti archeologici nascosti

 

Sotto la superficie della moderna metropoli costiera giace un'Alessandria dimenticata, un labirinto sotterraneo di meraviglie archeologiche raramente menzionate nelle guide turistiche.

 

Questi tesori sepolti raccontano la straordinaria fusione di culture che definì questa città mediterranea, dove elementi egizi, greci e romani si mescolarono creando un'identità architettonica unica.

 

Le catacombe di Kom el-Shoqafa

 

Nascoste tra i quartieri popolari di Karmus e Mini el-Basal, le catacombe di Kom el-Shoqafa rappresentano la più vasta necropoli greco-romana dell'intero Egitto. 

 

Il nome stesso - "collina di cocci" - evoca la storia del luogo, riferendosi ai frammenti ceramici dei corredi funerari ritrovati nell'area.

 

La scoperta di questo tesoro archeologico avvenne per puro caso nel 1900, quando un asino precipitò improvvisamente in una misteriosa apertura nel terreno.

 

Le indagini rivelarono un complesso funerario utilizzato dal II al IV secolo d.C., originariamente proprietà di una facoltosa famiglia romana.

 

Il complesso funerario scende vertiginosamente nel sottosuolo per oltre 30 metri, articolandosi in tre distinti livelli scavati interamente nella solida roccia calcarea. 

 

Dominando l'orizzonte cittadino non lontano dalle catacombe, la Colonna di Pompeo si erge maestosa con i suoi 29 metri d'altezza.

 

Questo imponente monolite in granito rosso di Assuan presenta un diametro di 3 metri alla base.

 

Nonostante il nome fuorviante, attribuito erroneamente dai Crociati, la colonna venne in realtà innalzata intorno al 300 d.C. per celebrare l'imperatore Diocleziano.

 

La colonna domina i resti dell'antico Serapeo, magnifico tempio consacrato alla divinità sincretica Serapide durante il regno di Tolomeo III (246-222 a.C.).

 

Il complesso raggiunse dimensioni monumentali sotto l'imperatore Claudio, estendendosi su un'area di 185 x 92 metri.

 

Al centro del tempio troneggiava una statua del dio, opera dello scultore Briasside, che raffigurava Serapide come una figura barbuta seduta su un trono.

 

La storia del Serapeo si concluse tragicamente nel 391 d.C., quando una folla cristiana guidata dal patriarca Teofilo lo demolì completamente.

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#3. Altre monumenti meno noti e siti archeologici nascosti

 

Il Tempio di Ras el-Soda

 

Tra i gioielli meno conosciuti di Alessandria figura il Tempio di Ras el-Soda, struttura sacra che fonde elementi architettonici romani ed egizi, risalente al II secolo d.C.. 

 

Questo piccolo edificio cultuale venne eretto da un cittadino romano chiamato Isidoros come ringraziamento alla dea Iside, che secondo la tradizione lo aveva miracolosamente guarito dopo una rovinosa caduta dal suo carro.

 

Il tempio venne alla luce il 29 ottobre 1936, quando alcuni operai lo scoprirono casualmente nel distretto di Ras el-Soda. Gli scavi archeologici si svolsero sotto la direzione dell'italiano Achille Adriani.

 

Nei primi anni '90, per proteggere la struttura dall'innalzamento delle acque sotterranee, l'intero tempio venne trasferito nei Giardini di Chatby lungo via Horreya.

 

Costruito interamente in calcare, misura 5 x 7,5 metri e presenta caratteristiche architettoniche distintive: un podio alto 1,4 metri con scalinata frontale, eleganti colonne ioniche in marmo e una cella con accesso dal lato orientale.

 

La necropoli di Mostafa Kamel

 

La necropoli ellenistica di Mostafa Kamel balzò agli onori della cronaca internazionale nel 2018, quando gli archeologi portarono alla luce un colossale sarcofago in granito nero dal peso superiore alle 30 tonnellate.

 

All'apertura del sepolcro, i ricercatori trovarono tre scheletri maschili immersi in un liquido maleodorante, probabilmente acqua di fogna infiltratasi nel corso dei secoli.

 

Uno dei resti apparteneva verosimilmente a un soldato, forse un ufficiale di alto rango, come suggerivano le evidenti lesioni da arma da taglio sul cranio.

 

La cripta presenta una struttura architettonica peculiare: l'accesso avviene tramite scale disposte attorno a un "pozzo" centrale aperto, utilizzato nell'antichità per calare i corpi dei defunti.

 

L'interno rivela camere funerarie dotate di scaffalature dove venivano adagiati i cadaveri, oltre a uno spazio comune con un tavolo destinato alle cerimonie funebri dei familiari.

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#4. La Biblioteca di Alessandria: tra passato e presente

 

Il cuore pulsante della cultura alessandrina risiedeva nella sua leggendaria biblioteca, un faro di sapienza che per secoli ha irradiato conoscenza attraverso tutto il Mediterraneo.

 

Questo straordinario tempio del sapere oggi rivive in una struttura moderna che dialoga con il passato glorioso della città.

 

La leggenda della biblioteca antica

 

Nel III secolo a.C., durante il regno illuminato di Tolomeo II Filadelfo, prese forma un progetto culturale senza precedenti.

 

La Biblioteca reale di Alessandria, probabilmente concepita dal lungimirante Tolomeo I Sotere, si ergeva maestosa nel cuore della città. 

 

La storia di questo tempio del sapere fu segnata da tragiche distruzioni: durante la campagna egiziana di Giulio Cesare nel 48 a.C., nel 270 d.C.

 

durante gli scontri tra l'imperatore Aureliano e la regina Zenobia, nel 391 d.C. in seguito all'editto di Teodosio I, e infine nel 642 d.C. con la conquista araba dell'Egitto.

 

La rinascita con la Bibliotheca Alexandrina

 

L'antica aspirazione di ridare vita a questo simbolo di erudizione riprese vigore nel 1974 grazie all'iniziativa dell'Università di Alessandria.

 

Il progetto acquisì dimensione internazionale nel 1988, quando l'UNESCO bandì un concorso architettonico vinto dallo studio norvegese Snøhetta.

 

Gli ambiziosi lavori cominciarono nel 1995, sostenuti da un investimento complessivo di circa 220 milioni di dollari.

 

Cosa vedere oggi nella nuova biblioteca

 

L'imponente complesso si sviluppa su undici livelli e occupa una superficie di circa 80.000 metri quadrati.

 

Le sue collezioni possono accogliere fino a 8 milioni di volumi e il visitatore trova numerosi spazi specializzati:
  • Una grandiosa sala di lettura principale che si apre sotto luminosi pannelli di vetro sospesi a 32 metri d'altezza
  • Un planetario annoverato tra i più sofisticati del mondo
  • Quattro gallerie d'arte dedicate a esposizioni temporanee e permanenti
  • Un Museo delle Antichità che custodisce reperti archeologici dell'antica Alessandria
  • La più vasta collezione digitale di manoscritti storici mai realizzata

 

La biblioteca ospita inoltre un istituto specializzato nel restauro di libri antichi, uno spazio dedicato all'infanzia, una scuola d'informatica e numerose sale per riunioni e congressi.

 

Le collezioni si sono formate grazie a donazioni internazionali: la Spagna ha contribuito con documenti sul periodo della dominazione musulmana, mentre la Francia ha offerto materiale riguardante la costruzione del Canale di Suez.

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#5. Cultura, religioni e convivenza ad Alessandria

 

Il tessuto sociale alessandrino presenta una trama variopinta di tradizioni religiose che hanno creato, nel corso dei secoli, un patrimonio spirituale di straordinaria ricchezza.

 

La città mediterranea ha accolto e nutrito diverse fedi, ciascuna delle quali ha lasciato un'impronta indelebile nel panorama urbano attraverso luoghi di culto che narrano la complessa identità culturale di questa metropoli cosmopolita.

 

La Moschea di Abu al-Abbas al-Mursi

 

Dominando il quartiere costiero di Anfoushi, poco distante dalla Cittadella di Qaitbay, si staglia l'imponente sagoma della moschea dedicata al venerato mistico sufi Abu al-Abbas al-Mursi.

 

Questo erudito religioso, esule dalla Spagna musulmana, trascorse ad Alessandria ben 43 anni della sua vita fino alla morte avvenuta nel 686 dell'Egira (1286 d.C.).

 

Sebbene il nucleo originario del complesso risalga al 1307, l'edificio che ammiriamo oggi venne concepito dall'architetto italiano Mario Rossi e ultimato nel 1943.

 

La struttura architettonica rappresenta una sintesi armoniosa tra elementi islamici classici e influenze mediterranee.

 

Il complesso, esteso su 3000 metri quadrati, presenta un caratteristico schema cromatico bianco-azzurro che ne esalta le forme eleganti.

 

L'elemento più distintivo rimane sicuramente il minareto, che si eleva per ben 73 metri, fungendo da punto di riferimento visivo per l'intera zona occidentale della città.

 

La Cattedrale copta di San Marco

 

La presenza cristiana ad Alessandria affonda le radici nei primi decenni del cristianesimo stesso, quando l'evangelista Marco vi giunse per predicare intorno al 43-48 d.C.

 

La comunità copta alessandrina vanta dunque un'antichità straordinaria, essendo tra le prime manifestazioni del cristianesimo organizzato fuori dalla Palestina.

 

I fedeli copti custodiscono con orgoglio la loro tradizione ecclesiastica, che ha fornito contributi determinanti allo sviluppo della teologia cristiana, particolarmente nella formulazione di risposte alle correnti gnostiche.

 

Proprio in questa città fiorì una delle prime e più importanti scuole di pensiero cristiano, impegnata nel dialogo intellettuale con gli esponenti della celebre scuola filosofica locale.

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#6. Consigli per vivere Alessandria come un locale

 

L'autentica essenza di Alessandria d'Egitto si svela solo allontanandosi dai circuiti turistici convenzionali.

 

Gli angoli meno celebri della città racchiudono l'anima genuina di questa metropoli mediterranea, offrendo al visitatore curioso un'esperienza immersiva nella quotidianità alessandrina.

 

Passeggiare sulla Corniche

 

La maestosa Corniche alessandrina si snoda per 25 chilometri, dal Forte di Quaitbay lungo l'intera costa.

 

Questo viale panoramico rappresenta il vero cuore pulsante della vita sociale cittadina, un palcoscenico all'aperto dove famiglie, coppie e commercianti ambulanti compongono un vivace affresco umano.

 

Negli ultimi anni, questo tratto costiero ha richiamato un numero crescente di residenti.

 

Gli alessandrini consigliano di percorrere la Corniche alle prime luci dell'alba, intorno alle 6:30, quando il flusso di persone risulta ancora contenuto.

 

Durante questa passeggiata mattutina, lo sguardo spazia sullo skyline cittadino, dove edifici storici si alternano a moderne costruzioni.

 

Mentre il centro storico, adagiato tra il canale di Mahmudya e i due porti, si raggiunge con facilità.

 

La carezza della brezza marina accompagna ogni passo, regalando una sensazione di piacevole freschezza.

 

Dove mangiare pesce fresco

 

Il primato portuale di Alessandria si riflette nella ricchezza del suo mercato ittico, traboccante di autenticità.

 

Le acque mediterranee forniscono quotidianamente cefali, triglie, spigole, sperlani, pesci serra e sogliole.

 

I pescatori locali approvvigionano i numerosi ristoranti della costa, dove il pescato giornaliero viene preparato secondo ricette che fondono tradizione e creatività.

 

Il ristorante La Veranda, situato nei pressi della stazione Ramleh, merita una menzione particolare per la sua atmosfera raffinata e la qualità dei piatti proposti.

 

Altrettanto degni di nota risultano gli stabilimenti costieri che permettono di cenare con lo sguardo rivolto verso l'orizzonte marino.

 

Caffè storici e pasticcerie da non perdere

 

I caffè storici incarnano l'eredità culturale alessandrina nella sua forma più autentica. L'Athineos, fondato nel 1900, si distingue come uno dei più antichi caffè-ristorante della città.

 

Il locale conserva intatti i soffitti riccamente decorati, gli arredi in stile art-decò e le sculture d'ispirazione ellenica, testimonianze di un passato glorioso.

 

Nella stazione Ramleh, la pasticceria Delices attira buongustai e nostalgici. Questi luoghi storici, con le loro sedie lignee sovrapposte, specchi in stile déco e bollitori in ferro battuto, costituiscono autentici monumenti nazionali egiziani.

 

Gli anziani signori, impeccabili con giacca e cravatta, intenti a sorseggiare tè e a fumare la shisha, completano questo quadro tipicamente alessandrino, offrendo ai visitatori un'accoglienza genuinamente egiziana.

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#7. Un tuffo nella memoria di Alessandria

 

Alessandria d'Egitto si erge maestosa tra le gemme del Mediterraneo, un luogo dove millenni di storia pulsano sotto la superficie della vita contemporanea.

 

Visitare questa metropoli significa camminare letteralmente sulle impronte di Alessandro Magno.

 

Respira a stessa aria che alimentava le menti brillanti della leggendaria Biblioteca e osservare l'evoluzione di un mosaico culturale straordinariamente ricco.

 

Il tempo ha certamente reclamato molti dei tesori originali della città, eppure Alessandria custodisce ancora preziose testimonianze del suo glorioso passato.

 

Le misteriose catacombe di Kom el-Shoqafa, l'imponente Colonna di Pompeo e i resti del maestoso Serapeo raccontano silenziosamente la straordinaria fusione di influenze egizie, greche e romane che ha plasmato l'identità di questa metropoli cosmopolita.

 

La moderna Bibliotheca Alexandrina, con la sua audace architettura circolare che si protende verso il cielo, testimonia come il sogno intellettuale del fondatore continui a vivere.

 

Questo tempio contemporaneo della conoscenza rispecchia perfettamente la capacità della città di rinnovarsi pur mantenendo saldo il legame con le proprie radici storiche.

 

Proprio come la coesistenza di diverse fedi e tradizioni continua a definire il carattere alessandrino.

 

L'essenza autentica di Alessandria si rivela pienamente attraverso esperienze quotidiane:

 

Una passeggiata all'alba lungo la Corniche accarezzati dalla brezza marina, la degustazione di pesce freschissimo nei ristoranti affacciati sul mare, o momenti di riflessione nei caffè storici dove il tempo sembra essersi fermato.

 

Questa non è semplicemente una destinazione da cartolina, ma un organismo vivente dove ogni pietra, ogni monumento, ogni angolo di strada racconta una storia millenaria che continua a evolversi sotto i nostri occhi.

 

Invita a riscoprire l'eredità straordinaria di una città che ha saputo reinventarsi attraverso le epoche senza mai perdere la propria anima.

 

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#8. FAQs

1. Quali sono le principali attrazioni di Alessandria d'Egitto? 

 

Alessandria offre numerose attrazioni, tra cui la moderna Bibliotheca Alexandrina, le catacombe di Kom el-Shoqafa, la Colonna di Pompeo, il lungomare Corniche e diversi siti archeologici.

 

La città è anche famosa per la sua ricca storia legata ad Alessandro Magno e per essere stata sede dell'antica Biblioteca di Alessandria.

2. Come ha influenzato Alessandro Magno la città di Alessandria? 

 

Alessandro Magno fondò Alessandria nel 331 a.C., scegliendo strategicamente la sua posizione costiera.

 

La sua visione era di creare un centro commerciale e culturale che collegasse l'Egitto al resto del suo impero.

 

Sotto i suoi successori, la città divenne la capitale dell'Egitto ellenistico e un importante centro di conoscenza e commercio nel Mediterraneo.

 

3. Cosa resta dell'antica Biblioteca di Alessandria? 

 

L'antica Biblioteca di Alessandria fu distrutta secoli fa, ma il suo spirito rivive nella moderna Bibliotheca Alexandrina.

 

Inaugurata nel 2002, questa struttura all'avanguardia può ospitare fino a 8 milioni di volumi e include un planetario, gallerie d'arte, un museo delle antichità e una vasta collezione digitale di manoscritti storici.

 

4. Come si manifesta il multiculturalismo ad Alessandria oggi? 

Nonostante i cambiamenti demografici, Alessandria mantiene tracce del suo passato multiculturale.

 

La città ospita importanti luoghi di culto come la Moschea di Abu al-Abbas al-Mursi, la Cattedrale copta di San Marco e la recentemente restaurata sinagoga Eliyahu Hanavi.

 

Questi siti testimoniano la convivenza storica tra diverse comunità religiose e culturali.

 

5. Quali esperienze autentiche si possono vivere ad Alessandria? 

 

Per vivere Alessandria come un locale, si consiglia di passeggiare lungo la Corniche all'alba, gustare pesce fresco nei ristoranti sul lungomare e visitare i caffè storici come l'Athineos.

 

Esplorare i mercati locali, assaggiare le specialità della pasticceria Delices e immergersi nell'atmosfera dei quartieri meno turistici offrono un'esperienza autentica della città.

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